Il Dott. Stefano Veglio spiega alcuni problemi comuni di NEI e MELANOMI
Il problema del rapporto esistente tra i comuni nei pigmentati e la possibile insorgenza di un tumore maligno, chiamato melanoma, è oggi purtroppo di grande attualità. Il motivo della maggiore attenzione verso questo problema è determinato dal forte aumento di incidenza di questi tumori, dei quali riporto un esempio nella foto, raddoppiati in tutto il mondo negli ultimi dieci anni.
Molte sarebbero le considerazioni che si potrebbero fare su questo argomento, ma la necessità principale è quella di informare il più capillarmente possibile la popolazione sui segni che possono far sospettare la presenza di un melanoma arrivando pertanto a una diagnosi precoce in grado di salvare una vita umana.
Come riconoscere se un neo presenta delle caratteristiche sospette
La presenza di numerosi nei può essere uno dei fattori di rischio ma l’informazione più importante da dare e quella di controllare se qualche neo presenta delle caratteristiche sospette come quelle elencate in una formula detta “dell’A,B,C,D,E” dalle iniziali dei parametri che devono essere controllati.
- “A” significa Asimmetria del neo: il melanoma, quando insorge, spesso compare con una macchia asimmetrica e irregolare, a differenza dei nei normali che sono di solito rotondeggianti o ovalari.
- “B” indica l’aspetto dei Bordi, che nel tumore maligno sono spesso assai irregolari e frastagliati, e non regolari come possiamo osservare nelle lesioni benigne.
- “C” si riferisce al Colore del neo: il melanoma ha spesso un colorito irregolare, alternando zone più chiare ad altre più scure; se il suo colore è uniforme, quasi sempre è di un nero molto intenso.
- “D” invita ad osservare le Dimensioni del neo: se ci si trova in presenza di una macchia che aumenta di diametro progressivamente o che ha già raggiunto e superato i 5 millimetri di estensione è importante farla controllare dal medico.
- “E” infine indica l’età del soggetto: il melanoma infatti è frequente soprattutto sopra i 18 anni e i casi comparsi in persone più giovani sono decisamente e fortunatamente rari.E’ importante sottolineare che anche solo uno di questi aspetti, se presente, deve far consigliare di sottoporre il neo a una visita specialistica, perché non sempre purtroppo il tumore maligno si presenta con le sue caratteristiche più tipiche. Le due situazioni fondamentali che dovrebbero allarmare sono la modifica di un neo preesistente oppure la comparsa “ex-novo” di un neo nuovo dopo i 25 – 30 anni di età; il melanoma inoltre è spesso asintomatico per cui un neo “che non ha mai dato fastidio” non è da considerarsi per questo necessariamente benigno.
Alcuni luoghi comuni errati che riguardano i nei
Vi sono infine molti luoghi comuni errati che riguardano i nei. Uno tra questi è la credenza popolare che il neo non debba essere mai toccato e soprattutto che sia sconsigliabile toglierlo perché “lo si potrebbe fare diventare maligno”. Nonostante una tale opinione sia assai diffusa, è importante sottolineare con decisione la sua inesattezza.
Togliere un neo non è assolutamente pericoloso, a patto che venga asportato chirurgicamente, utilizzando cioè il bisturi con una successiva sutura: tale metodica garantisce di aver tolto la lesione completamente e soprattutto permette di eseguire un esame istologico che può chiarire con precisione l’esatta natura del neo. Sono invece decisamente sconsigliabili altri tipi di intervento quali la diatermocoagulazione, la crioterapia e la laserterapia: quest’ultima infatti, nonostante l’altissimo livello di precisione, non consente di raggiungere le cellule del neo in profondità, lasciando il più delle volte una lesione tolta in modo incompleto e senza la possibilità di esaminarne al microscopio gli aspetti diagnostici globali.
Traumatizzare accidentalmente un neo non significa indurne la trasformazione verso un tumore maligno. La tradizione popolare insegna che il sanguinamento di un neo debba considerarsi un evento allarmante: è una affermazione in parte veritiera ma solamente nel senso che, talora, i tumori maligni sanguinano più facilmente per cui un neo che sanguina spontaneamente o dopo traumi lievissimi potrebbe già essere maligno. Viceversa il sanguinamento indotto da un forte trauma esterno non è necessariamente un segno di malignità.